Il 30 Maggio 2023, noi alunni della 5^D siamo andati al planetario di Milano, il più antico e il più grande d’Italia. Il planetario ha una grande sala con delle sedie girevoli, sulle pareti ci sono indicati i punti cardinali ed è raffigurata Milano nel 1930, epoca dell’apertura, il tutto sotto una enorme cupola.
Inizialmente la guida ci ha spiegato che saremmo riusciti a vedere le stelle e i pianeti grazie al proiettore Zeiss IV. Esso ci ha mostrato il cielo serale mentre il Sole tramontava poi è iniziato il vero spettacolo ovvero il cielo notturno senza inquinamento luminoso. Il nostro compito era quello di compilare il passaporto della Terra che alla fine è risultato: nome Terra, soprannome pianeta azzurro, satelliti Luna, moto di rivoluzione 365 giorni, moto di rotazione 24h, caratteristiche la vita. Nel frattempo, abbiamo avvistato stelle, costellazioni, visto e ascoltato il primo uomo sulla Luna, fatto domande e risposto a quesiti. Poi il Sole è risorto e la nostra avventura spaziale è terminata. A noi questa esperienza è piaciuta molto e la rifaremmo volentieri, perché molto interessante, inoltre ci sono diverse tematiche che il Planetario propone per ogni età.
E.C. – L.R.

Noi bambini di 5^D siamo andati, il 30 Maggio, al planetario di Milano. Il luogo aveva compiuto da una settimana 93 anni. Quando siamo arrivati ci siamo seduti su delle sedie che potevano girare per permettere di vedere tutto il cielo sopra e intorno a noi. Poi insieme alla guida abbiamo completato il passaporto della Terra. Tutto era proiettato dal vero planetario: Zeiss IV e grazie ad esso abbiamo visto il cielo notturno. La guida ci ha chiesto di cercare la stella polare, che si trova perfettamente a nord ed è l’unica stella che non si muove o meglio che sembra resti ferma mentre la Terra si muove. Dopodiché ci siamo soffermati a parlare della Luna e del primo uomo che è sbarcato sul satellite terrestre: Neil Armstrong e il suo equipaggio. Infine, abbiamo osservato la posizione della Terra nella galassia, né troppo vicino al centro né troppo lontana. È’ stata un’esperienza unica perché sembrava realmente di osservare il cielo, magari dalla vetta di una montagna, vorremmo rifarla, per scoprire ulteriori curiosità sullo spazio.
D.U.- P.A.