Classi terze

“La città invisibile” – Classe 3°C

Ispirati dal racconto “Le città invisibili” di Italo Calvino, gli alunni delle classi terze hanno osservato la nostra città alla ricerca delle tracce della Storia e di altre storie, anche quelle personali. Insieme ad Elena Mariani e alle insegnanti hanno scoperto una città fatta di segni, di occhi, di desideri, di nomi: una città talvolta invisibile ma concreta tanto quanto quella visibile. Un viaggio che ha reinterpretato in modo creativo la nostra Melegnano.

“LA CITTA’ INVISIBILE” – Classe 3^D

Avventure urbane per scoprire la città invisibile: grazie alla poliedrica Art Educator Elena Mariani e alle insegnanti, capaci di agganciare la didattica al territorio,  i curiosi “turisti sotto casa”  delle classi terze si aggirano per le vie di Melegnano, ampliando conoscenze e competenze di storia, geografia, scienze, educazione civica, arte e letteratura.

Città invisibile …. I nostri pensieri.

Da quando siamo partiti da scuola a quando siamo arrivati al castello siamo stati zitti e abbiamo ascoltato tutti i suoni che ci circondavano e poi li abbiamo scritti su un foglio per fare una mappa sonora. (Andrea)

Vi voglio raccontare come è fatta una mappa sonora.

La mappa sonora è composta da suoni che devi sentire intorno a te e poi devi tradurli in parole. Sulla mappa le parole grandi sono i rumori forti, le parole piccole corrispondono a suoni sottili. (Eddy)

Nella città invisibile a me piaceva molto ascoltare i rumori che c’erano durante il nostro viaggio di esplorazione. (Giulio)

Quando siamo andati in gita, la guida Elena ci ha raccontato la storia di Bauci. Bauci era una città sostenuta da grandi pali e gli abitanti non si azzardavano a scendere per non rovinare la natura. Loro ammiravano dall’alto, sopra le nuvole. (Daniele U.)

Nella mia mappa emozionale c’è un luogo della bellezza: il castello, perché a me piace molto e contiene quadri e affreschi. (Lorenzo)

Per me i luoghi della bellezza nella mia città invisibile sono i negozi, il castello e il parco perché lì si gioca e ci sono dei giochi molto belli. Un altro luogo della bellezza è la scuola perché qui si imparano tante cose belle. (Serena)

Nella mia mappa ci sono tanti luoghi della bellezza: un giardino fiorito, i negozi, il parco, la scuola, il mare dove si trascorrono le vacanze. (Arianna)

Nella mia città invisibile, uno dei luoghi che preferisco è il luogo della curiosità: casa mia. Se mi arriva un pacco sono curiosa di sapere cosa c’è dentro. (Amalia)

Per me il luogo della gioia è casa mia perché la mia amica mi ha portato un regalo e poi abbiamo giocato e guardato un bel film insieme. Un altro luogo della gioia è il parco acquatico. (Gloria)

Nella mia città ci sono luoghi dei ricordi, sono il campo da calcio e il parco perché ci sono stato con i miei amici. (Pierpaolo)

Un luogo del ricordo per me è un hotel dove ho trascorso le vacanze. Io con mio cugino ci siamo divertiti al parco, quindi anche quello è un luogo dei ricordi. (Iyad)

Il mio luogo dei ricordi è il lunapark perché mio nonno, ogni volta, mi portava a fare i giochi. Peccato che sia morto perché fumava. (Yaileene)

I cittadini di Ersilia lanciano fili agli amici, ai parenti e agli insegnanti. Più ci sono fili e più ci sono affetti e legami. Quando ci sono tanti fili si formano delle ragnatele e non si riesce più a passare tra una casa e l’altra. I cittadini di Ersilia allora smontano le case e costruiscono da un’altra parte una nuova città. (Matteo B.)

Nella mia città invisibile c’è un luogo dell’amicizia: è il parco, perché là ho giocato la prima volta con i miei amici. (Matteo F.)

Mi piace giocare al parco con i miei amici: là giochiamo a pallone e a pallavolo. Per me è il luogo dell’amicizia. Anche quando facciamo nuoto in piscina insieme ci troviamo in un luogo dell’amicizia. (Edoardo)

Il luogo dell’amicizia è la casa della mia migliore amica che abita vicino a me. Ma anche la piscina e la scuola sono luoghi dell’amicizia perché incontro i miei compagni. (Maria Elisa)

Quando incontro il mio amico al parco penso che quello sia il luogo dell’amicizia. Il luogo del cuore è dove la mia mamma mi fa le coccole, il letto. Il luogo della gioia è l’ospedale dove sono nato. (Daniele B.)

Nella mia città c’è il luogo del cuore che è la mia casa con la mia famiglia; c’è però anche il luogo della paura quando il buio mi fa paura; diventa il luogo della curiosità quando arriva un pacco e io sono curiosa di scoprire cosa c’è dentro. (Angela)

Nella città invisibile c’è un luogo del cuore che è la mia casa, perché ci tengo tanto alla mia famiglia. Ho anche un luogo dei ricordi che è l’asilo nido perché mi ricorda quando ero piccola. Un luogo della bellezza, per me, è dove vedo una vetrina con un sacco di vestiti, scarpe e giubbotti che mi piacciono. (Gaia)

L’imperatore Kublai Kan aveva un impero talmente grande che non lo conosceva tutto. Marco Polo allora gli raccontava le città visitate. Un giorno Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Kublai Kan gli dice che non gli importa delle pietre ma che gli interessa sapere della pietra che sostiene l’arco. Allora Marco Polo gli risponde che senza pietre non c’è arco. (Brando)

Il luogo del cuore è un luogo dove ti senti bene, per me è la casa perché c’è la mia famiglia che mi vuole molto bene e mi sento felice. (Camilla)

Il mio luogo del cuore è il mondo. Il mondo è la mia casa e quella di tutti, dei miei amici, della mia famiglia, di tutti gli esseri del mondo. Credo che il mondo sia la cosa più bella che Dio abbia mai creato. (Matteo R.)